I progetti fotografici di cinque autori, incaricati di fotografare cinque grandi opere infrastrutturali in tutto il mondo

 

Commissionate da Ghella, azienda specializzata in scavi in sotterraneo, le 120 immagini in mostra sono state realizzate tra il 2019 e il 2020 in cinque cantieri tra Europa, Estremo Oriente e Oceania. Nel percorso di mostra, introdotto dalle immagini storiche che documentano l’attività dell’azienda dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Cinquanta, le vedute delle città e dei cantieri si alternano a reperti archeologici, carotaggi e componenti di macchine escavatrici, mentre spettacolari esplosioni dialogano con foreste e formazioni rocciose: le dimensioni, la struttura e la fisicità degli spazi, dei macchinari e dei materiali da escavazione restituiscono la complessità dell’infrastruttura del cantiere e la sua natura di organismo in continuo divenire.

Il lavoro di Fabio Barile sul tunnel ferroviario che collegherà Oslo a Ski, giustappone immagini di intricati sistemi naturali e artificiali, foreste di conifere, scorci di cantiere e nuove urbanizzazioni.  Le fotografie di Andrea Botto, realizzate nella galleria che unirà Italia e Austria sotto il passo del Brennero, documentano l’attività del fuochino, che culminano con la spettacolare esplosione del fronte di scavo. Le immagini di Marina Caneve della linea metropolitana che collegherà l’aeroporto di Atene al porto del Pireo, si interrogano sul rapporto tra città, progettazione contemporanea e memoria storica. Le fotografie di Alessandro Imbriaco che ritraggono dettagli ripresi all’interno delle mastodontiche talpe meccaniche, utilizzate per realizzare i tunnel, che corrono sotto la baia di Sydney, evocano atmosfere riconducibili all’esplorazione spaziale. La sequenza di Francesco Neri della prima metropolitana sotterranea di Hanoi taglia visivamente la città, restituendo il cantiere come una zona di conflitto e di sfida agli ambienti caotici, imprevisti ed organici della città.

Ghella | MAXXI