Saint Martin la Porte Base Tunnel for the Turin-Lyon High Speed Railway

France and Italy closer than ever

Un nuovo tratto ferroviario della Lione-Torino, che taglia l’arco alpino, connetterà più velocemente, e in modo sostenibile, Francia e Italia. Un progetto cruciale per l’Europa che ridurrà annualmente la quantità di CO2 pari a quella prodotta da una città di 300 mila abitanti.

Francia

Continuano i lavori sulla tratta ferroviaria Alta velocità della Lione-Torino, uno dei progetti europei più importanti sul fronte della mobilità sostenibile. Ci troviamo nel tratto francese, all’interno del dipartimento della Savoia, a pochi chilometri dal confine con il Piemonte. Qui, il progetto, localizzato nel piccolo villaggio di Saint Martin la Porte prevede la realizzazione di un tunnel lungo 8,7 km che taglia l’arco alpino.

Un’importante tappa di un intervento più ampio che prevede la costruzione, entro il 2030, della tratta transfrontaliera, di 57 km, della futura linea ferroviaria che metterà in connessione, in modo più veloce e sostenibile, Francia e Italia, tra il comune Saint-Jean-de-Maurienne in Savoia e quelli di Susa e Bussoleno in Piemonte.

Il principale vantaggio qui non è solo in termini di maggiore velocità dei collegamenti tra i due Paesi. Il progetto si trova infatti nell’intersezione tra due grandi assi di comunicazione, Nord-Sud ed Est-Ovest europeo, e gioca dunque un ruolo particolarmente cruciale per il trasporto di merci e persone, riducendo notevolmente quello su gomma. Secondo l’analisi costi-benefici condotta dal cliente TELT sulla Torino-Lione si stima che la costruzione della nuova linea porterà a una riduzione annuale di emissioni di gas serra pari a 3 milioni di CO2, equivalenti a quelle prodotte da una città di 300 mila abitanti. Questo grazie a una strategia ben precisa in cui si sposteranno circa 1 milione di mezzi pesanti dalla gomma al ferro.

 

Un po’ di numeri

La tratta in appalto si estende complessivamente per circa 12,5 Km, di cui: circa 2,5 scavati con metodo tradizionale e circa 10,0 km scavati con metodo meccanizzato (TBM). Quest’ultima tratta è stata ultimata con un rivestimento interno di complessivi 46.600 conci prefabbricati.

La TBM Federica, progettata per fare fronte alle particolari caratteristiche geologiche della zona, è stata costruita in Francia, nello stabilimento NFM Technologies di Creusot (Saône-et-Loire), ed è equipaggiata con una testa fresante di 11,26 metri di diametro e 76 cutter, con una potenza di 5 Megawatt, l’equivalente di 8 motori di Formula 1. La sua progressione media è stata di 100 mm al minuto.

Federica ha iniziato la perforazione alla fine del 2016 con l’abbattimento del diaframma a settembre 2019 e ha raggiunto picchi di produzione di 30 metri al giorno, completando fino a 570 metri di scavo nel suo mese migliore. Rimane da completare la tratta in tradizionale, molto complessa, in quanto si tratta di superare zone carbonifere in faglia; alla fine del 2020 l’avanzamento della produzione era pari a circa il 90% e si prevede la fine dei lavori per la prima metà del 2022.

Nel cantiere inoltre hanno trovato occupazione 480 persone tra il raggruppamento d’imprese, appaltatori e subappaltatori.

 

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